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Channel: Commenti a: La PEC (posta elettronica certificata) è ora gratuita!
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Di: antonio, anthony, antony

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Postacertificat@.gov.it. Desideravo segnalare, dopo i precedenti messaggi, che forse sto arrivando al traguardo: non quello positivo perchè non sono riuscito a far gestire la PEC dal mio Client, ma almeno a quello negativo, quello del recesso da questo ingarbugliato labirinto. Due samaritani, e l’uso combinato dei suggerimenti segnalatemi, mi hanno permesso d’avvicinarmi alla conclusione. Riassumo perchè potrebbe essere utile ad altri. E’ indispensabile effettuare il “log in” nella PEC, ciò che avrei potuto fare sin dall’inizio e non ho fatto; entrati nella sezione “Documenti e Manuali” si ha a disposizione un elenco molto più lungo di quello indicato nel precedente messaggio, fra i nuovi aggiunti c’è anche il modulo per il recesso; la URL è: http://www.postacertificata.gov.it/guida_utente/recesso-dal-servizio.dot (l’altra è riservata solo alla PA: https:www.postacertificata.gov.it/guida_pa/download-documenti-pa.dot).
Ho trovato il modulo, l’ho completato con i dati richiesti, ho preso nota che devo inviarlo alla casella di posta certificat@ di: centroservizi@postacertificata.gov.it, ma non so come fare a farlo; sul modulo stesso non esiste una casella di comando tipo “spedisci” e non è neppure possibile copiare il modulo con il comando “copia” per inserirlo nella casella di posta PEC che dal web parrebbe funzionare, perchè, ed è spiegato nel modulo, i dati non sono copiabili e chi vuole farsene una copia deve stampare il documento prima di spedirlo?!? Ho provato a premere alcune volte il tasto “invio” sulla tastiera, ma non ho la minima idea se abbia prodotto qualche risultato a destino.
Allora qual’è l’ultima speranza? E’ rimasto qualche buon samaritano che abbia tempo e voglia per postarmi un ultimo commento d’aiuto?
Approfitto dell’occasione per ringraziare, elencandoli nome, gli speciali buoni samaritani che ho incontrato sinora: non ritengo elegante citare i blog, ma riconosceranno, dal momento che questa volta il messaggio è inviato solo ai blog nei quali sono apparse le loro risposte: Felter e Luca (o Luca e Felter), i due i cui ultimissimi suggerimenti tecnici, combinati fra loro, mi hanno permesso di giungere in vista della costa (ma non ancora sulla terra) e poi, in ordine casuale, Ale 206, Alonardi, Gianluca Pollesel, Gigicogo, Danyweb, Benzene, Gigi; mi scuso per involontarie dimenticanze.
Oltre a questi blog il messaggio è inviato anche ad altri due e non certo come assegnazione di medaglia al merito: quello del ministro promotore (nell’antica Roma il corteo trionfale e il passaggio sotto l’arco del trionfo era riservato ai loro generali non quando partivano per una guerra, ma quando vi ritornavano da vincitori) per il quale era, forse, meglio attendere l’evoluzione della situazione. Gli inizi sono sempre problematici, quando poi dopo l’inizio problematico sprofonda nel più assoluto silenzio sul come e quando risolvere i problemi, allora più che di una Austerlitz si tratta solo dell’ennesima Waterloo; l’altro blog, trovato per caso e di cui non si è compreso lo scopo, è quello di un Parlamentare delle forze politiche al governo.
Alcuni di questi samaritani, in maniera amichevolmente bonaria, mi ha fatto notare che non avevo risposto a loro domande e/o confermato che avevo provato i loro suggerimenti, cerco di ovviare ora in maniera cumulativa:
a) in precedenza riferivo d’aver inserito nel client tutti i valori suggeriti nel sito della PEC (che coincidevano con quelli segnalati in alcune risposte); parlando di valori non mi riferivo solo ai codici numerici delle due porte, ma anche all’attivazione di tutte le sicurezze richieste per le porte e quant’altro suggerito per una connessione sicura;
b) avevo anche chiarito di non avere alcuna difficoltà ad effettuare il “log in” nel sito della PEC; da ciò deducevo d’aver libero accesso anche alla posta, senza però averlo sperimentato; sapendo il senso d’umorismo che circola negli uffici, non potevo spedire ad un paio di questi una mail dal testo “scusate, sto solo provando se la mia PEC pubblica funziona”;
c) ci si rivolge ad un tecnico anche solo per montare un rubinetto, perchè non rivolgersi ad un consulente informatico in un caso simile? L’osservazione non fa una piega.
Ambienti ministeriali annunciavano previste adesioni nel primo anno vicine ai dieci milioni (il tiro si aggiustava, poi, a due anni; forse la prossima stima sarà di “milioni nei prossimi anni”).
Sinora non avevo avuto bisogno di consulenti. Se ci sarà questo esplosivo successo, dove si troveranno tutti i milioni di consulenti necessari? E i relativi costi quanto faranno lievitare lo stanziamento iniziale di cinquanta milioni di euro – una tantum – devoluti a Poste Italiane, Telecom e il terzo di cui non ricordo il nome?
Non mi sono sopravalutato: mi sono rivolto ad un amico (e saltuario fornitore) titolare di un’attività commerciale di articoli d’informatica e relativa assistenza post-vendita; questi mi ha confessato la sua incapacità d’aiutarmi; era già stato interpellato da un altro cliente, aveva tentato d’entrare nella forma e nella sostanza dell’argomento ma ne era uscito solo con un grande mal di testa. E’ lui che mi ha suggerito d’inserirmi in qualche blog (circa il numero di questi, sono io che ho strafatto)
d) Windows Live Mail forse non è il client più adatto; forse è un programma assolutamente incompatibile con la PEC governativa: può essere in tutto o solo in parte vero. Sono arrivato a questo client (come a Explorer e altri software Microsoft) per indolente abitudine: ho cominciato con loro e li ho seguiti nel loro evolversi; soddisfacevano le mie aspettative e non vedevo nessun bisogno di cambiare. I consigli che ho ricevuto sono forse fondati ma suggerirei un diverso punto di approccio. La PEC governativa inizia a vagire il 26 Aprile 2010: quando hanno visto la luce i client e-mail Microsoft da cui, per gradini successivi, si è arrivati a WLM (lo stesso vale per Explorer)? Entrambi a livello mondiale occupano ancora la maggioranza assoluta di presenza nonostante delle perdite di posizione); la PEC governativa poteva razionalmente ignorare, come ininfluente, un’eventuale sua incompatibilità con prodotti che predominano per più del 50% sul mercato mondiale? Non si tratta di ideologia, si tratta solo di pura economia e pura finanza!
Sono consapevole che i miei lunghi interventi non sono da blog (mi sia permessa ancora una sola eccezione se, dopo questo, non avrò ancora avuto successo nel mio recesso): non ho mai avuto dimestichezza con cortissime formule matematiche o con le brevissime urlate sentenze che si sputano a raffica, come uscissero da una mitragliatrice nei bar (o nelle oceaniche manifestazioni di piazza): ho cercato solo, confessando la mia incapacità di risolvere qualcosa per cui chiedevo aiuto, di suggerire alcuni argomenti, alcune riflessioni che non mi sembravano banali.
Spero che la descrizione della mia esperienza, con i diversi passaggi, così come alcuni suggerimenti di carattere pratico, ridotti a sintesi da qualcuno di chi mi ha assistito, possano servire di pratico aiuto ai sicuramente molti (fra i milioni di aderenti pronosticati ministerialmente) che ne saranno in cerca, constatato che dall’ambito istituzionale e/o concessionario del servizio il poco che è stato fatto era confuso, inconcludente, contraddittorio e senza alcun valore risolutivo pratico.
Rinnovati ringraziamenti e saluti.
antonio, anthony, antony


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